Vola da me 4
“vola da me
con l’aeroplano di carta
della mia fantasia,
con l’ingegno del tuo sentimento”.
Alda Merini
“vola da me
con l’aeroplano di carta
della mia fantasia,
con l’ingegno del tuo sentimento”.
Alda Merini
Viene spontaneo collegare, oggigiorno, la parola riflesso e il suo plurale,
riflessi, a una mera condizione di specularità, una vera e propria
conformità alla nostra immagine esteriore. Vi è tuttavia un significato
più profondo e che indica nel riflesso la capacità di un essere
vivente di avere una risposta automatica, istintiva, ad un impulso
che proviene dall’esterno.
Traslata questa definizione fisiologica sul piano poetico-letterario, si
può quindi affermare che Riflessi non si limita a esporre graficamente
una traduzione di vissuti, bensì a mostrare come ogni autore sia un
coacervo emozionale ed esperienziale che, nel riflettere nella e della
scrittura, espone la propria relazione tra sé e il mondo. Solo così il
riflesso può trasformarsi in una mediazione, ovvero nell’atto della
Riflessione, da intendere, seguendo le parole di Freud, come «l’appropriazione
del nostro sforzo per esistere e del nostro desiderio d’essere»
non solo nello hic et nunc, ma nel tempo infinito e discreto del
comporre poetico.
Autori:
Ogni Opera è misteriosa, «Nessuno sa interamente ciò che gli è stato concesso di scrivere», diceva Jorge Luis Borges, scaturisce dai meandri più nascosti dell’animo umano inondandoci di sé. Prende poi forma, cresce e si ramifica – strutturandosi – mediante sensibili armonizzazioni di forma e contenuto, rigore stilistico e ispirazione appassionata, proprie solo dei grandi artisti. L’Autore ci fa omaggio di un’opera a “tutto tondo” che va a definire la raggiunta maturità formale e concettuale della propria ars scribendi: non più, quindi, personale ed autoreferenziale ma, sublimata a linguaggio universale, rivolta all’altro da sé: a Noi. Un compendio di emozioni che, se prima sopite, sgorgano ora inattese e dirompenti dall’intimo più profondo dell’autore per donarsi al lettore come perle nere d’inchiostro, le più rare, le più belle, le più preziose.
Il solito paradosso: la parola è ovunque, polverizzata su cellulari, monitor di autobus e uffici postali, cartelloni pubblicitari. Sotto forma di informazione ci insegue su qualunque tipo di schermo e in tre minuti ti raccontano un colpo di stato, lo scioglimento delle camere o un eccidio in Kenia. I ritmi della circolazione delle idee accelerano, l’input è la velocità e l’informazione, pazienza se non siamo mai stati più ignoranti di adesso, informati ed ignoranti, informati e superficiali, un ossimoro bizzarro…
Eppure, in questo mondo di messaggi a raffica, molte “persone”, per dare valore alla propria esistenza, ribadire la propria unicità, misurare le proprie emozioni, cercare il significato profondo della propria vita, con un gesto universale, senza tempo, aprono un libro per confrontarsi con le parole di una poesia scritta da qualcuno o se ne stanno assorti a scrivere la loro poesia, con un gesto antico, come quello di Alceo o di Saffo, cercando di cogliere e dare il meglio di sé.
Migliaia di noi fanno risuonare la loro anima cercando la forma più semplice ed immediata per dire l’ineffabile, per comunicare con altri uomini attraversando i tempi e lo spazio. Sempre più persone sgusciano fuori dalla sciatteria o dalla mediocrità di una lingua avvilita a sottotitoli o di una vita schiacciata da uno sbrodolamento di parole inutili in televisione, con una piccola, tenace catena di suoni ed emozioni capaci di toccarci il cuore. Coltivano in silenzio un’arte, una bellezza, una finezza morale, una disciplina, un grande amore.
Questo è il senso di questa nuova collana, del nostro stare insieme, poeti e lettori di poesia, testimoni e destinatari, amanti e amati: lasciarsi avvolgere da tante musiche diverse, dimenticarsi in questi accenti, ritrovarsi nelle parole che la Poesia ha reso nuove, urgenti, universali.
La modernità comporta velocità ed estensione: si arriva in un
baleno a tante persone, nei luoghi più diversi e lontani. Può
rifiutarsi a questo la poesia, tenuta così a lungo appartata?
Ma la poesia ha per sua natura la grazia di darsi ad ognuno,
di condurlo nell’altrove della parola destinata a durare e del
pensiero che rende chiari e colmi i giorni della vita.
Così, in questi libri in cammino, nei loro versi, nelle loro
frasi, troveremo il molto che ci portavamo dentro inespresso,
la vicinanza di chi rivelandosi ci rivela a noi stessi. E daremo
voce a sentimenti che fremevano dietro mura di silenzio,
traverseremo mondi che ci appartengono e che mai prima
avevamo nemmeno intravisto. Ognuno di questi libri nasce
come un bene comune e un avvio.
Elio Pecora
La modernità comporta velocità ed estensione: si arriva in un
baleno a tante persone, nei luoghi più diversi e lontani. Può
rifiutarsi a questo la poesia, tenuta così a lungo appartata?
Ma la poesia ha per sua natura la grazia di darsi ad ognuno,
di condurlo nell’altrove della parola destinata a durare e del
pensiero che rende chiari e colmi i giorni della vita.
Così, in questi libri in cammino, nei loro versi, nelle loro
frasi, troveremo il molto che ci portavamo dentro inespresso,
la vicinanza di chi rivelandosi ci rivela a noi stessi. E daremo
voce a sentimenti che fremevano dietro mura di silenzio,
traverseremo mondi che ci appartengono e che mai prima
avevamo nemmeno intravisto. Ognuno di questi libri nasce
come un bene comune e un avvio.
Elio Pecora
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