Libri con: MARIA MARRAZZO

Approdi 31 - Mi racconto 74 Prezzo: 9.99 € Anteprima Online Acquista

Approdi 31 – Mi racconto 74

«I pensieri messi per iscritto non sono nulla di più che la traccia di un viandante nella sabbia: si vede bene che strada ha preso, ma per sapere che cosa ha visto durante il cammino bisogna far uso dei suoi occhi» (Arthur Schopenhauer).
La parola scritta è il traguardo, l’approdo a cui ogni vero Artista giunge per comunicare e condividere quelle verità nascoste che solo uno sguardo attento può scorgere, tra l’affollarsi quotidiano degli eventi e l’incalzare affannoso e ineluttabile della vita. È l’approdo, ma è anche la summa di un percorso di vita, di una consapevolezza profonda conquistata mediante l’elaborazione di anni o nell’intuizione di pochi attimi. L’approdo è la mèta agognata, il termine ultimo in cui i versi della propria vita vengono cuciti insieme dai fili dell’intelletto e compresi nella trama di un’unica, preziosa silloge.ge.

Autori: MARIA MARRAZZO

Vibrazioni 23 Prezzo: 9.99 € Anteprima Online Acquista

Vibrazioni 23

“La materia in sé non esiste. Ogni materia nasce e consiste solo
mediante una forza, quella che porta le particelle atomiche a
vibrare e che le tiene insieme come il più minuscolo sistema solare”
(Max Planck).
Siamo immersi ogni giorno in una quotidianità complessa e barocca,
in continua evoluzione e trasformazione, dove il mutamento
incessante si esplica mediante un aggiungere e
accumulare fittizio di cose su cose, che nasconde la naturalità
autentica, l’essenza, il corrispondersi vibrante delle particelle
elementari dei corpi animati. Questa placida indifferenza ci allontana
da noi stessi, dalle essenzialità più vere e genuine della
nostra essenza singola e relazionale. Il tentativo ultimo compiuto
dai nostri autori mediante l’arte poetica, come scienziati
acuti e appassionati dell’animo umano, è il ritorno all’essenziale:
spogliare le cose dalle stratificazioni culturali celanti, indagando
e comunicando con le impercettibili vibrazioni che
soggiacciono al nostro animo e riscoprire, quindi, la primitiva
e imperscrutabile “liricità” che soggiace alle leggi del mondo.”


Prospettive 12 Prezzo: 9.99 € Anteprima Online Acquista

Prospettive 12

Antica è l’immagine del corpo, della carne, come ciò che, metaforicamente, ingabbia la nostra anima, simbolo di apertura ed infinita potenzialità, in una prospettiva tattile egotista (la più semplice e immediata) rivolta verso la nostra individualità e null’altro. La relazione, nel senso più universale e naturale possibile, è la più grande risorsa in nostro possesso verso la liberazione dell’anima, è ciò che permette alla Psyché, che è anche farfalla, di volare in alto, sempre di più e poi guardare in basso e scoprire di poter abbracciare, con lo sguardo, davvero tutto. Cosa può essere, in una trasposizione concreta, il volo della Psyché se non l’atto poetico in sé? Quell’atto che, unico e solo, sfumai contorni corporei e trascende verso una prospettiva “meta”, ricca di infinite sfaccettature e possibilità. Quell’atto che ci relaziona con l’intimità più profonda di noi e dell’altro aiutandoci ad aprire lo sguardo e ad (ac)coglierele infinite alterità prospettiche che, quasi magicamente, ci preservano da una sterile e cieca auto-prigionia: “Euforia significa vedere le cose sotto una prospettiva tutta particolare. Euforia significa liberazione momentanea dalle imposizioni della carne che invecchia, della carne prudente, esasperante, spaventata”(William Burroughs).


Sentire 70 Prezzo: 9.99 € Anteprima Online Acquista

Sentire 70

La tradizione epica greca, attraverso l’oralità della poesia, ci insegna un “sentire”
più ampio della percezione, un “sentimento” o un animo che costituisce già una
completa relazione con il mondo. Nelle movenze delle forme viventi ed attraverso
le forze elementari si è compiuto il lavoro di autoapprendimento e autocostruzione
del Sé nella Natura ancora indivisa ed unitaria. La parola detta plasma il significato
inaugurale della poesia, il sentire poetico come fonte dell’umano.
L’uomo moderno, ingabbiato nelle concettualizzazioni della parola scritta, prende
atto dell’inevitabile scissione tra il sentire e l’intendere, tra il sentire e l’essere sentito,
testimoniando la divisione dove prima era identità.
Si configura così la meta irraggiungibile, il viaggio senza ritorno, nel tentativo di ricucire
lo strappo, di colmare la distanza tra oralità e scrittura, tra parola detta e parola
scritta, tra il sentire e il pensare. Nell’esitazione tra il suono e il senso,
prendiamo le mosse da questa epocale diatriba di visioni del mondo per presentare
questa nuova Collana di poesia intitolata Sentire. Auspicio che l’oralità non sia solamente
funzionale alla scrittura bensì un tutt’uno con essa. Per riconsegnare alla
parola, riflesso unitario delle sedimentazioni del “sentimento” e dell’intuizione, il
potere evocatore che le compete.