Macondo 7
«Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito».
In questa maniera Gabriel García Márquez descrive la realtà magica della “città degli specchi”, Macondo, dove ha inizio e si ambienta il suo più celebre romanzo, Cent’anni di solitudine e dove, metaforicamente, avrebbe inizio la “narrazione” stessa, nel suo significato più intimo e, allo stesso tempo, universale. Riscoprire, dunque, il linguaggio incodificabile che questa sorgività del mondo esprime attraverso di noi, decifrare questa intenzionalità genuina e primigenia che sta alla base della scrittura, è quello che ci proponiamo attraverso questa nuova collana di narrativa.
E lo facciamo attraverso le voci che ci hanno più suggestionato, colpito, emozionato. Poiché: «La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla».
Gabriel José de la Concordia García Márquez,
Cent’anni di solitudine, 1967.