Rolando Ascenzi

Poesie 1/2


 

LA VOCE DEL CUORE

…..la voce del cuore
si ascolta in silenzio e
la voce del cuore è quella del silenzio
silente è il cuore
che aritmia non lo colga
se non per amore

 

 

La mia gatta

la mia gatta non sa’ saltare

ma riesce a farsi amare

corre

, si rotola,

gioca

riesce a difendersi

dai gatti randagi

e corre, corre , corre

inseguendo

il gomitolo

della sua piccola vita

 

 

TOSCA

 

Il Tevere non era biondo

Ma era nero e scuro

Come neri e innamorati erano i tuoi occhi, Mario !

Caddi nell’acqua

E mentre  la sua corrente  mi trascinava via

I ricordi dei nostri momenti più belli

Mi attraversavano la mente.

I pesci del fondale mi accompagnarono alla morte

E , pietosi, decisero di lasciare il mio corpo incorrotto.

Arrivata ormai alla foce del fiume

Ed entrando nel mare ,

incontrai  “ Colui che tutti ama “ ….

Che,senza esitazione, i mi abbracciò

Perdonando così la mia amorosa follia

 

 

 

il  barbone

dormiva sotto le stelle e……

il cartone non era certo un plaid !

ma da quella panchina

dove lui parlava con il mare

anche  il silenzio gli parlava……

gli narrava racconti di pescatori

dalla rete piena di fame

di madri senza piu’ figli

di figli senza piu’ mare

partiti dal mare per un pezzo di pane

<<che il pesce non c’ e’ >>

gli regalai un pezzo di pane…

mi sorrise con i suoi soli tre denti

soli come lui

 

 

 

 

IL CANTIERE

Era lui il più grande

Era lui il più vero

Era lui il più buono…

Cascò da una impalcatura

Volò dal cielo

E tornò al cielo…..

Gli angeli , nel vederlo cadere . sorrisero

Lui un po’ meno

Sì,  lui un po’ meno

Perché non avrebbe potuto più vedere

Gli occhi della sua Ester…..

Ester che lo aspettava quel giorno a casa per la cena…

Ma poichè

Era lui il più grande

Era lui il più vero, ed era lui il più buono

Ester lo raggiunse di lì a poco

Perché potessero godere insieme

L’eternità del loro amore

 

 

 

 

LA GENTE DA POCO

Sono loro

Sono in tanti

Li riconosci dal loro camminare e guardare…

Li riconosci dal loro vestire senza svestirsi di sé…

Ripongono il loro cervello nel cassetto

Senza mai portarlo con sé…

Si reputano grandi e onnipotenti

Nel loro delirio si reputano infallibili e onniscienti …

….alla loro miseria manca solo l’elemosina

 

 

 

 

 

AUTORITRATTO

NEL  GIOCO DELLE PARTI

VINCE SEMPRE CHI STA IN DISPARTE

LA SOLITUDINE  VINCE SEMPRE

NEL CONOSCERE L’ANIMA

IO SONO

MA NON SO CHI SONO

SONO UN PERSONAGGIO

MA IN CERCA D’AUTORE , ANCHE SE L’AUTORE SONO IO

IO, PERSONAGGIO DELLA VITA

MI  INVENTO OGNI GIORNO

NEL POETARE OGNI GIORNO

E NON E ‘ UNA CORDA PAZZA …LA MIA VITA

MA LA MIA VITA OGGI E ‘ CAMBIATA …..

COME BELLUCa  oggi il treno ha fischiato

e  COME BELLUCA  la mia vita oggi e ‘ cambiata

perche’ alla scuola della poesia

il primo della classe e ‘

chi soffre di piu’

 

 

FAME DI CAREZZE ( ovvero Morena)

LA TUA FAME DI CAREZZE

SI LEGGE NEI TUOI OCCHI DOLCISSIMI

NEL TUO DEAMBULARE

NEL TUO DOLCE ESSERE CREATURA

NEL TUO MUTO LINGUAGGIO  DI CANE

CHE SA FARSI INTENDERE ELOQUENTE…..

DIO CI HA DONATO IL CANE

PER FARSI PERDONARE DI AVER CREATO L’UOMO

 

 

 

 

la  culla

La barca trascinata sulla riva

e ricoverata  sulla spiaggia

non e ‘ abbandonata!

e’ la culla del pescatore

la culla dove solo lui sa sognare

la culla dove solo lui sa piangere

senza essere  osservato

la culla dove lui si fa cullare

dal dolce ritmo del mare

la barca e’ la culla del pescatore

che ricoverata sulla spiaggia

non e’ mai abbandonata

perche’  il pescatore  NON la lascera’ mai

 

 

 

poesia

verso il mio verso in un bicchiere

ma l’acqua

non potra’ mai lavare l’anima

l’anima ha una via stretta

e  stretto a volte

e anche il cuore

perche’ il cuore

spesso non si rivela

 

 

 

 

 

se

SE IL SOLE FOSSE SPENTO

ALLORA SAREI PIOGGIA

SE IL FIORE FOSSE APPASSITO

ALLORA LA TERRA SAREBBE ACQUA

SE IL GATTO FOSSE UN UOMO

ALLORA SAREI IL TUO CANE

E SE TU FOSSI LA MIA VITA

FORSE  VIVREI PER SEMPRE

 

 

 

assenza di te

NON TI DIRO’ TUTTE LE MIE COSE

PERCHE’ NON NE HO VOGLIA STASERA !!

STASERA NON E’ FESTA

MA LA FESTA MIA SEI TU….

E TU LO SAI..

TU CHE CON IL TUO TRUCCO SAPIENTE

E IL TUO PROFUMO DISCRETO

MI RENDI PAZZO DI TE

MI RENDI TUO SCHIAVO

MI RENDI INCAPACE  DI DESIDERARE

UNA EVENTUALE  ASSENZA DI TE

 

 

 

 

 

 

2 NOVEMBRE 1975          ( A pIER pAOLO pASOLINI)

maledetto scalo

scalo maledetto

che ha portato via l’ultimo tuo detto

liberta’ era la voce

di un poeta maledetto

liberta’ era profezia

liberta’ era  coraggio

liberta’ era ostentazione

liberta’ era civismo

liberta’ era amare

liberta’ era conoscenza

liberta’ non era solo politica

liberta’ era solo verita’

liberta’ non era quello scalo…..

scalo di ostia….

scalo maledetto

 

 

 

a cesare pavese

quando non avremo piu’ occhi per piangere

e quando non avremo piu’ pianto per i nostri occhi

ogni lacrima verra’ asciugata

nel lavacro della nostra anima

quando non avremo piu’ sorrisi sulla nostra bocca

e nella nostra bocca non ci sara’ piu’ ilsorriso

ogni sorriso sara’ spento

ed ogni speranza sara’ senza luce

ma quando nei cuori non ci sara’ piu’ silenzio

e quando nel silenzio

non si udra’ piu’ la voce del cuore

allora verra’ la morte ..

ma non avra piu’ i tuoi occhi

 

 

 

 

 

 

SAN MARTINO

Ti coprirò con il mantello

del mio amore

anche se sarà estate

per proteggerti dal freddo del cuore

te lo riscalderò con le mie parole

ora asciutte, ora nitide, ora indecifrabili

perchè  sono da decifrare i messaggi

del cuore.