Rolando Ascenzi

Racconti


Sicuramente amore

La avevo trattata proprio male.Non era giusto offenderla così..la mia ira non si conteneva e poi ero nervoso, stanco, vedevo tutto nero .Non la dovevo trattare in quel modo ! La avevo offesa ,la avevo umiliata….E pensare che quei giorni trascorsi con lei erano stati così belli: facevo cento chilometri in auto per raggiungerla e per poterla vivere in tutta la sua femminilità . Il suo profumo, quell’aleggiare di fragranza e di eleganza di cui era vestita mi facevano perdere la testa ogni volta.Non dovevo offenderla così ..del resto lei mi aveva regalato tanti bei momenti !Ora che ipotizzo che con lei sia finito tutto e , invaso dal pessimismo che mi porta a pensare che il mio rapporto con lei non si possa piu’ ricostruire, mi accorgo solo adesso di quanti doni lei mi ha fatto. Lei mia ha dato tutta se stessa senza risparmiarsi ogni volta, i suoi silenzi così eloquenti, quando ascoltava i miei sfoghi.. non sono stati anche questi dei regali?E ora cosa faccio… accidenti al maledetto orgoglio maschile!!No, non posso l’orgoglio lo devo mandare a quel paese. Prendo l’auto e percorro l’autostrada in una folle corsa, raggiungo il cortile della sua abitazione e suono al campanello del suo portone che non si apre e che prendo a pugni che sono bagnati dalle mie lacrime. Dopo pochi , ma interminabili secondi, la porta si apre ..e , come in una visione , appare lei : è spettinata, senza trucco, indossa solo una mia camicia da uomo lunghissima che la copre fino al ginocchio, i nostri sguardi si incontrano , si ode solo la mia voce che fra un singhiozzo e l’altro le grida un ” PERDONAMI ” . Lei – senza esitazione alcuna -guardandomi con quegli occhi in cui tante volte mi ero rispecchiato – mi dice “MA IO TI AVEVO GIA ‘PERDONATO ! !”. La prendo in braccio come si fa come una sposa, chiudo la porta servendomi della mia ganba che fletto all’indietro, la faccio coricare sulla poltrona del suo salotto ed io, in ginocchio davanti a lei bacio le sue mani bagnate dalle mie e dalle sue lacrime. Ormai non ho piu’ dubbi ….quello che provavo e cheprovo per Paola è SICURAMENTE AMORE….!

 

LETTERA AL MIO AMICO PIU’ GRANDE

Quella sera d’inverno la mia scrivania ,sembrava un freddo quadrilatero dove riposavano i miei libri stanchi di essere consultati e studiati.Non avevo nessuna ispirazione …non avevo proprio voglia di scrivere nemmeno un verso.Uscii in strada e avvolto dalla nebbia cominciai a fantasticare nel vedere cose e persone modificate da quella coltre umida e opaca me che misteriosa avvolgeva alberi e case accarezzandole impalpabile.Gli edifici e le piante assumevano dei contorni incerti magnificati da quella misteriosa e piovigginosa garza d’acqua che modificava i contorni di questi oggetti quasi animandoli con una veste nuova : gli alberi infatti sembravano uomini disperati che protendevano le braccia al cielo, Pensai alla mia vita passata , alla mia infanzia , alle figure familiari più care, ai miei compagni di scuola i quali sembravano materializzarsi nelle sagome e nei contorni delle piante sotto la luce delle lampade al neon . Ritornai subito a casa infreddolito, accesi il fuoco del camino , aprii una bottiglia di di un buon vino rosso e ne bevvi qualche sorso……
All’improvviso il mio sguardo si poso’ sulla mia libreria dove si trovava la foto di mio padre che aveva lasciato questa vita molti anni prima , sembrava mi guardasse e che volesse parlare con me.Improvvisamente pensai che lo avevo perso quando ero tanto giovane e mi domandavo – se fosse stato in vita – cosa avesse pensato di me, delle mie scelte di vita,se era contento di come conducevo la mia esistenza .Non ero piu’ il ragazzo di vent’anni che lui aveva lasciato qui sulla terra per raggiungere il cielo ero cambiato parecchio : ero diventato un uomo , sì un uomo magari non importante come lui.Mi prese la nostalgia di rivederlo e di potergli parlare e poiché cio’ non era possibile decisi di scrivergli questa lettera che sicuramente riceverà perchè gliela ho spedita non: con il cuore.
Ciao vecchio mio ,
Come si cambia non è vero babbo? Si cambia sempre soffrendo, si vive e si cresce giorno dopo giorno. La nostra croce quotidiana ci irrobustisce, non nuoce, ma ci purifica , ci fa accorgere che oltre a noi esistono gli altri e non importa se per gli altri noi non esistiamo, in questa terra siamo degli esseri provvisori destinati a perire nel corpo , ma non nell’anima e se l’eternità consiste nel continuare a vivere nel ricordo degli altri ..allora lasciamo sempre e comunque un buon ricordo di noi facendo a gara a stimarci gli uni con gli altri, soffrendo con gli altri e condividendo la gioia degli altri.Quando dopo la morte subentrerà l’oblio degli uomini – e se di noi nessuno avrà più nostalgia – noi sapremmo reinventarci insieme ai nuovi amici della nuova realtà extracorporea di cui ora fai parte .Sono fermamente convinto che tu la vivi questa realtà – sicuramente migliore della mia – e che ne sei inserito per goderla come un giusto premio .! Del resto, non potrebbe essere diversamente perchè tu esistevi già inscritto nel disegno di Dio, la tua presenza in questa terra non è stata vissuta invano, dovevi esserci necessariamente… dovevi esserci. babbo .., dovevi esserci perchè Dio lo voleva e perchè Dio voleva che io ti amassi così tanto !!!